Nel contesto dinamico del settore farmaceutico, i farmacisti titolari svolgono un ruolo cruciale nella gestione quotidiana delle proprie attività. Un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale è la gestione efficace dei rapporti con le banche.
In questo articolo faremo un breve riepilogo dell’evoluzione del sistema creditizio, ma soprattutto approfondiremo uno strumento molto efficace nella pianificazione finanziaria ovvero la Centrale rischi di Banca d’Italia.
Per comprendere i motivi per i quali l’accesso al credito è diventato più complesso rispetto al passato è necessario partire dall’analisi dell’evoluzione del sistema creditizio.
I primi cambiamenti avvengono nel 1988 con il primo accordo di Basilea, che vide l’introduzione del “requisito patrimoniale minimo”, ovvero l’obbligo per le banche di accantonare l’8% del capitale prestato.
Nel 2008 con gli accordi di Basilea II ci fu l’introduzione dei “rating”, ovvero dei giudizi assegnati dalla banca da cui far dipendere il requisito patrimoniale delle imprese.
Con la crisi del 2007 si giungerà nel 2010 alla terza definizione degli accordi di Basilea, ovvero a Basilea III che si fonda sull’idea che più grande è il rischio, più grandi potrebbero essere le perdite, il che implica una maggiore somma di denaro che la banca deve accantonare per tutelarsi.
Infine nel 2012 l’Unione Europea ha istituito l’Unione Bancaria Unione Bancaria nata per dare una risposta alle spinte disgreganti della crisi e per prevenire l’insorgere di nuove. I tre pilastri che la compongono riguardano la supervisione bancaria, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi.
Quindi da questo si può capire perché il rapporto con gli istituti di credito è diventato molto più complesso rispetto al passato, tutto ciò comporta necessariamente una conduzione aziendale che dia ai tuoi interlocutori bancari un’immagine forte della solidità finanziaria, di capacità di programmazione e restituzione del debito.
Per fare ciò è necessario partire dalla “fotografia” degli impegni che la farmacia ha con gli Istituti di credito e il modo con il quale li utilizza. Questo è possibile attraverso la lettura della Centrale Rischi di Banca d’Italia.
La Centrale dei rischi (CR) è una banca dati che dà una fotografia d’insieme dei debiti di famiglie e imprese verso il sistema bancario e finanziario. Sono registrati in CR i finanziamenti e le garanzie quando l’importo che il cliente deve restituire supera i 30.000 euro, la cosiddetta soglia di censimento. Questa soglia si abbassa a 250 euro se il cliente ha gravi difficoltà nel pagare il suo debito, ossia è in sofferenza.
Sei registrato nella CR non solo se ottieni un finanziamento, ma anche se:
- la banca ti concede un cosiddetto credito di firma e l’importo della garanzia supera la soglia di censimento;
- oppure garantisci il finanziamento di un altro soggetto, per esempio con una fideiussione per un familiare che riceve un mutuo, e l’importo della fideiussione supera la soglia di censimento.
Per ciascun cliente, la CR raccoglie ogni mese informazioni da tutti gli intermediari partecipanti; una volta raccolte queste informazioni, questa le “restituisce”, agli intermediari partecipanti, in modo tale che essi siano a conoscenza dell’indebitamento complessivo dei loro clienti e della regolarità o meno dei loro pagamenti.
Possono così ridurre il rischio di concedere finanziamenti che poi non vengono restituiti, e quindi impiegare in modo più efficiente le loro risorse.
Consultando la CR gli intermediari non solo possono gestire meglio i propri rischi ma anche proporre ai propri clienti soluzioni di credito su misura, adeguate alle effettive capacità di rimborso.
Secondo quanto indicato anche sulla pagina dedicata di Banca d’Italia, puoi accedere ai dati della tua CR presentando una specifica richiesta secondo due modalità:
- utilizzando la piattaforma “Servizi online” tramite il tuo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta d’Identità Elettronica) o, in alternativa, compilando e inviando una richiesta insieme alla copia un documento di riconoscimento;
- rivolgendoti a una delle Filiali della Banca d’Italia, per posta elettronica certificata (PEC), posta ordinaria oppure consegna a mano.
La risposta della Banca d’Italia avviene generalmente in pochi giorni.
Voglio darti qualche suggerimento per consentirti di leggerla più agevolmente.
Generalmente è raggruppata in ordine cronologico a partire dall’ultimo mese comunicato in Banca d’Italia dagli Istituti di credito. Per ogni mese troverai un raggruppamento per istituto di credito all’interno del quale sarà indicato lo strumento finanziario attivo e le sue modalità di utilizzo.
Troverai ad esempio la voce “rischi autoliquidanti” che rappresentano le operazioni di anticipo su Notula, con l’ammontare del plafond autorizzato ed il suo utilizzo e le eventuali garanzie prestate ed il loro valore.
Ci sarà eventualmente indicata la voce “rischi a scadenza” che rappresenta i mutui ed i leasing, qui troverai l’ammontare residuo da restituire e le eventuali garanzie prestate.
Ci può essere indicata la voce “rischi a revoca” che rappresenta le aperture di credito. Su questa voce devi dedicare molta attenzione perchè vengono segnalate dalla Banca anche utilizzi in extra fido che quindi potrebbero a lungo andare indurre la tua banca a revocare la linea di credito concessa.
L’analisi della Centrale rischi è un’attività che ancora molti titolari di farmacia ignorano o effettuano con superficialità. La sua attenta lettura invece è una opportunità per gestire al meglio i rapporti con gli Istituti di credito in quanto, ad esempio, grazie ad un’ottima programmazione delle uscite e delle entrate di cassa si può ad esempio evitare di incorrere in situazioni di extrafido che, hanno un impatto negativo sia sulla remunerazione finale del titolare sia sul rapporto con la Banca con la quale sei affidato.
Nella pratica giornaliera quindi è importante conoscere alcune best practices e termini che possono migliorare notevolmente il rapporto con gli istituti di credito con i quali interagisci:
- Prima domanda da porsi quindi è su quale sia la reale esigenza della propria attività, sia in termini di quantum, sia di tipologia di strumento.
- Determinata quindi la nostra esigenza e definito lo strumento più adatto, dovremmo andarne a valutarne i costi, i tempi e le modalità di restituzione del debito e soprattutto la capacità di restituzione.
- A questo punto, sarà utile valutare la possibilità di restituzione del debito, rappresentata dalla capacità data dalla gestione caratteristica, di generare un margine operativo tale da permettere una congrua copertura della gestione finanziaria e garantire ugualmente un soddisfacente utile netto.
Nei prossimi articoli approfondiremo proprio la tipologia di strumenti finanziari a disposizione del titolare di farmacia e qualche termine bancario che ti tornerà sicuramente utile nel rapporto quotidiano con il tuo istituto di credito di riferimento.


